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Vittorio Fava

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VITTORIO FAVA

 

 

Vittorio Fava interviene su semplici e preziosi materiali con una abilità tecnica e visionaria assolutamente unica.

Egli compone le sue mappe concettuali ed emozionali, muovendosi su un piano profondo che tocca il senso dell’esistenza e colloca lo spettatore in una dimensione atemporale più complessa e sottile, nella quale è consentito affrontare l’assoluto senza respiro e senza timore dell’ignoto.

Nel suo fare sperimentale il riciclo, come il richiamo, non è mai fine a sé stesso, bensì i numerosi elementi utilizzati nelle sue composizioni inducono, come cori polifonici, all’ascolto di più voci narranti. Queste, nel loro sovrapporsi ed intrecciarsi, aiutano la comprensione di quel dialogo che si distende nel tempo per far emergere forte il senso della costruzione e della storia riportata nei testi di millenaria tradizione. Di questi restano a volte solo piccoli lembi stropicciati di carta dove si può assaporare quella insostenibile leggerezza dell’arte nella quale, Vittorio Fava racchiude e tutela i suoi rivisitati racconti sulla vita dell’umanità.

 

Vittorio Fava: Cupola di Roma barocca
Vittorio Fava, nato a Roma nel 1948, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma (A.A. 1968), è un artista versato in varie forme espressive. Ha iniziato negli anni Settanta in ambito neorealista e pop, creando fin d’allora oggetti. Le sue opere hanno un carattere multiforme e vanno dal libro d’artista alle opere pittoriche, incisioni, mobili scolpiti e film dipinti. Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, padiglione della Regione Lazio con sede a Palazzo Venezia a Roma, a cura di Vittorio Sgarbi su proposta del critico Giorgio di Genova. Nel 2012 ha vinto il Premio per la Scultura alla VI Biennale Internazionale d’Arte Sacra di Lecce e ottenuto la Menzione Speciale per la sezione “C-Arte” al Premio Internazionale “LimenArte” di Vibo Valentia.

Dal 1968 a oggi espone i suoi libri d’artista in numerose mostre collettive in Italia e all’estero (Olanda, Francia, Lituania, Stati Uniti e Cina). Alcune sue opere si trovano nel Museo delle Generazioni del ’900 a Pieve di Cento, nell’Archivio Sackner di Miami (USA), nel Museo del Libro d’Artista di Caroline Corre a Verderonne (Francia), nel Museo d’Arte Contemporanea di Matino (LE). Tra le mostre personali: Museo dell’Arte Sanitaria, Roma; Biblioteca Casanatense, Roma; Abbazia di Farfa, Fara Sabina; Biblioteca Nazionale Centrale, Roma. Da alcuni anni risiede a Poggio Nativo nel Reatino.

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Vittorio Fava “Feminine Diary”

Vittorio Fava è un artista che da molti anni si dedica al libro d’artista. Il libro d’artista, nell’accezione moderna, nasce con il Futurismo. Non dimentichiamo che il Manifesto del Futurismo fu pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Siamo dunque negli anni del Principe Giovanni Torlonia. Il libro d’artista è un libro realizzato interamente a mano dall’artista. Ce ne sono di vari tipi, da quelli più “tradizionali” legati al mondo dell’incisione, ai libri oggetto anche non sfogliabili. Ogni libro è un unicum. Inoltre i libri di Fava hanno il loro titolo che corrisponde, ovviamente, al contenuto.
L’idea della mostra è maturata in Vittorio Fava lo scorso anno quando, realizzato il “Codice della Civetta diurna” per partecipare alla mostra “Tre civette sul comò” tenutasi nella Casina delle Civette (28 gennaio – 30 aprile 2017), lo aveva presentato, disposto su un leggio in legno da lui costruito, nella Hall della Casina. Il pubblico si fermava incuriosito, chiedeva spiegazioni, era affascinato. Di qui l’idea di disporre nella Casina dei libri in rapporto con gli spazi e con i gusti e le predilezioni dell’antico proprietario. Nel Fumoir, pronto ad accogliere gli ospiti, c’è il “Grande Libro della Musica”. Nella Stanza del Chiodo, dominata dalla bellissima vetrata di Cambellotti, c’è un libro dedicato a Cambellotti. La camera da letto del Principe, di cui era ben nota la predilezione per l’alchimia e l’esoterismo, ospita i libri “Cleopatra alchimista” e il “Grande Libro dell’Alchimia”, con una adeguata seggiola per poterlo consultare. Nella Stanza della Fata, c’è un libro sulle loro sorellastre, le Streghe. Nel Bagno del Principe, dove sopravvive un frammento dell’antico rivestimento di ceramica, vi è il “Libro della Ceramica”.


 

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2018 – Personale nei Musei di Villa Torlonia Casina delle civette, “Libri d’Artista”

2017 - Personale presso il Polmone Pulsante, Roma

2016 - “Codice della civetta diurna” - Casina delle Civette di Villa Torlonia, a Roma

2015 - Biblioteca Centrale di Roma, a cura di Giorgio Di Genova

2011 –54° Biennale di Venezia, padiglione Regione Lazio - Palazzo Venezia, Roma,

2005 - “La Biblioteca di Faba", Biblioteca Casanatense, Roma

“Vecchia Calcata”, “Le Stanze dell’Arte”, a cura di G. Salerno, Calcata (TV)

2004 - “Omaggio a Roma Barocca”, Sottopiano Beaux Art, a cura di S. Giordano, Cagliari, “Tra Sacro e Profano” a cura di S. Severi e V. Salvatore, Chiesa degli Artisti, Piazza del Popolo, Roma

2003 - “Wunderkammer, la Camera delle Meraviglie”, Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria, Roma

2001 - “Sottopiano Beaux Arts”, a cura di Sandro Giordano, Cagliari

Club della Grafica, Rende (CS)

2000 - Palazzetto dell’Arte, Foggia Convento di San Paolo, Poggio Nativo

1998 - Mostra Antologica (1968-1998) presso Galleria Eralov, Roma

1997 - Chiesa dei Bartolomei, Giulianova, Galleria Syncrart, Roma

1996 - “Wunderkammer” Festival Multivisione di Rieti

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