Antonella  Squillaci

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Antonella Squillaci, una scultrice che ha un senso forte dell’anatomia ma anche della sua distruzione, di come si smonta un corpo che si presenta nell’integrità dei vari maestri , ma per frammenti e  poi allo stesso modo l’impegno classico di una scelta più recente. (Vittorio Sgarbi)

Definita come l’artista che dipinge con le ombre, le sue donne sembrano uscire dal buio , sono delle guerriere in cerca della luce, pronte a vincere la propria battaglia, quella della loro vita.

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Pittrice e scultrice romana.

Le sue opere sono esposte a livello nazionale e citate in diverse pubblicazioni. Affascinata da sempre dalla sinuosità della figura femminile ,dalla sua fragilità ed allo stesso tempo dalla sua forza ,l’artista dipinge e scolpisce la donna come un’amazzone, dal petto accennato e dal corpo esile e slanciato con il quale vive in forte connessione ed armonia in quanto strumento di destrezza e potenza, usato come mezzo per la libertà, l’indipendenza e l’autorealizzazione. Una donna senza filtri , senza veli , con la sua fragilità e con la sua potenza espressiva e sempre dotata da un’ aura di mistero. Donne senza un volto, senza colori, cosicché ognuno di noi possa dipingerle con la fantasia trovando una parte di se. 

 

Così nella scultura, la maestosa potenza del corpo fermato dal tempo ha rapito l’artista .Circa quindici anni fa ha cominciato a modellare una serie di nudi in creta , ha scolpito anche per un anno il marmo , ma affascinata dal bronzo un giorno e’ capitata presso una famosa fonderia di Roma. Dopo la prima fusione chiese ai proprietari della fonderia se un giorno avessero potuto insegnarle tutti quei passaggi che da un bozzetto portavano alla realizzazione di un’opera compiuta in bronzo. Conosce così il grande scultore Dimitru Guita che le insegna varie tecniche del mestiere e che ormai da anni ogni lunedì la ospita li da loro. 

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Mamma a tempo pieno di tre bambini meravigliosi, nonostante i suoi molteplici impegni non ha mai smesso di sognare e sognare per lei significa fare le tre del mattino per realizzare un dipinto o una scultura. Prende così vita la sua parte più intima quella senza la quale non potrebbe vivere. 

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